San Vito Lo Capo - Guida Turistica


.: DA VEDERE
 Il Santuario di san Vito martire, detto volgarmente San Vito Lo Capo, perché vicino al promontorio omonimo, l'antico Egatirso, sorge a greco maestoso alla sponda del mar Tirreno, monumento perenne della splendida pietà degli ericini.
 A dir vero l'architetto che l'innalzò pose più mente alla sicurezza dei pellegrini divoti, che vi correano frequentissimi da ogni dove, o vi stanziavano, che alla eleganza dell'arte. Epperò quel Santuario ha tutta la sembianza di un forte castello del medio evo. Alta e grossa una torre quadrata, traforata da strette feritoie gli fa da campanile, e per impadronirsi di questo torrione inaccessibile, le cui mura di una enorme spessezza sembrano sfidare l'artiglieria medesima, bisognerebbe un assedio in regola, benché men valente fosse la guarnigione".
 Così scrisse il Castronovo, nella sua pregevole "Erice sacra", che si conserva in copia manoscritta presso la biblioteca di Erice.
LA CAPPELLA DI SANTA CRESCENZA
 "Una prosa artigianale con la freschezza della poesia… Un'architettura anonima senza geni e senza eroi, fatta dal lavoro umile e tenace di artefici altri. …Lungo la strada che nell'antica val di Mazara conduce al Santuario di San Vito c'è questa piccola architettura che la gente del luogo chiama cappella di Santa Crescenza. Il segreto del suo mantenimento ad oggi è un uso profondamente radicato in un antichissimo culto da cui plausibilmente trae origine. Ne riempiono la cavità grossi massi di pietra, di dimensioni variabili in rapporto alla richiesta e al modo come la stessa viene esaudita sulla base di un dialogo misterioso tra individuo e Santa, difficilmente comprensibile dagli estranei della comunità e ancor più da quanti hanno un approccio superficiale e quindi antistorico con questo straordinario documento del passato".
 Così scrive Antonietta Iolanda Lima nel suo pregevolissimo volumetto Architettura del '400, S. Crescenza nel territorio di S. Vito Lo Capo, edito da Ila Palma nel 1995.
 E confesso subito che scrivere ora di questo piccolo monumento, pone dinanzi a due rischi: o scrivere banalità, o plagiare la A. I. Lima. Per cui, chi volesse leggere di più e meglio su questo argomento, deve solo procurarsi il citato preziosissimo volumetto.
 A pochi passi da piazza Santuario troviamo via Savoia, il centro storico che porta al mare. La strada è chiusa al traffico, e qui il turista può passeggiare in tutta tranquillità, godendo della vista di splendide piante rampicanti di buganvillea, coloratissime fioriere e simpatici murales. Nelle serate estive, inoltre, il centro storico ospita concerti musicali, congressi e convegni.
 Impossibile rinunciare ad una visita al Museo del Mare (via Savoia 57), dove sono conservati alcuni importanti reperti archeologici recuperati dai fondali marini sanvitesi, in particolar modo sul relitto della nave arabo-normanna che giace sui fondali antistanti il Faro.
 Sempre in via Savoia, troviamo Palazzo La Porta, nuova sede del Municipio. L'immobile risale al XIX secolo e reca in sé le principali caratteristiche dell'architettura ottocentesca, come gli splendidi pavimenti in maiolica e l'atrio in basolato. Proprio alle spalle del palazzo, un rigoglioso giardino ospita spesso mostre ed iniziative culturali.
 Il mare cristallino e la spiaggia bianchissima sono la splendida cornice che fa di San Vito Lo Capo una vera e propria perla del Mediterraneo. Basti pensare che la cittadina è stata inserita fra le 300 località con le spiagge più belle d'Italia (Guida Blu ed. 2002 - Touring Club Italiano). E a proposito di mare, un'ultima ma non meno importante informazione. Anche per l'anno 2002, è stata assegnata a San Vito
 Lo Capo la Bandiera Blu d'Europa, per la qualità delle sue spiagge. Tutti i sanvitesi vanno fieri di questo riconoscimento, che rappresenta un ulteriore richiamo per i turisti in cerca di natura incontaminata ed una conferma dell'amore e della cura che gli abitanti e l'amministrazione comunale hanno nei confronti del territorio.